Altre missioni interplanetarie
Mariner
- Mariner 2 (Agosto 1962) - la prima sonda in assoluto ad effettuare un flyby con un pianeta. Ha effettuato misurazioni sulla temperatura, sull'atmosfera, sul campo magnetico di Venere, oltre ad avere analizzato durante il viaggio il mezzo interplanetario ed il vento solare;
- Mariner 4 (Novembre 1964) - passata a 9844 km da Marte, è stata la prima sonda a trasmettere immagini ravvicinate della superficie del pianeta, confermando l'esistenza di un'atmosfera rarefatta e di un debole campo magnetico;
- Mariner 5 (Giugno 1967) - transitata a 4000 km dal pianeta Venere, ha effettuato misurazioni sull'atmosfera venusiana;
- Mariner 6/7 (Febbraio/Marzo 1969) - progettate per il flyby del pianeta Marte, hanno raccolto dati sull'atmosfera e sulla sua composizione chimica, effettuando anche riprese fotografiche ad alta qualità della superficie marziana;
- Mariner 9 (Maggio 1971) - prima sonda ad entrare in orbita attorno a Marte, effettuò la mappatura del 70% della superficie e lo studio dell'atmosfera del pianeta e dei suoi due satelliti, ponendo le basi per le successive missioni Viking.
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Mariner 4 | Mariner 6/7 | Mariner 9 |
foto NASA/NSSDC
Venera

- Venera 4/5/6 (1967/1970) - sonde sovietiche progettate per rilasciare nell'atmosfera di Venere delle capsule che effettuarono la misurazione della temperatura e della pressione e l'analisi della composizione chimica degli strati atmosferici;
- Venera 7 (Agosto 1970) - prima sonda a trasmettere dati dopo essere atterrata sulla superficie di un altro pianeta;
- Venera 8 (Marzo 1972) - dopo essere atterrata sulla superficie venusiana ha continuato a trasmettere dati per 50 minuti, confermando i valori ricavati in passato della temperatura e della pressione;
- Venera 9 (Giugno 1975) - prima sonda a trasmettere immagini della superficie di Venere;
- Venera 10 (Giugno 1975) - dotata di capsule rilasciate dopo l'inserimento in orbita che hanno effettuato misurazioni sulla composizione chimica dell'atmosfera e sull'attività meteorologica di Venere;
- Venera 13/14 (1981) - trasmissione di foto a colori della superficie del pianeta e rilevamenti sulla superficie e sull'atmosfera;
- Venera 15/16 (1983) - mappatura radar della superficie. (foto NASA/NSSDC)
Mars

- Mars 2 (Maggio 1971) - dopo l'inserimento in orbita marziana trasmette dati sino al 1972, mentre il proprio lander si distrugge impattando al suolo per un guasto ai retrorazzi;
- Mars 3 (Maggio 1971) - prima navicella ad effettuare un atterraggio morbido su Marte, ma il lander dopo aver effettuato 20 secondi di riprese video interrompe le comunicazioni. L'orbiter trasmetterà dati sino al 1972 compiendo misurazioni sulla temperatura superficiale e sull'atmosfera del pianeta;
- Mars 4 (Luglio 1973) - manca l'inserimento in orbita, ma riesce ugualmente ad inviare dati ed immagini;
- Mars 5 (Luglio 1973) - rimane in orbita marziana per 9 giorni acquisendo dati ed immagini per le missioni future;
- Mars 6 (Agosto 1973) - dopo l'inserimento in orbita invia dati sull'atmosfera. (foto NASA/NSSDC)
Pioneer Venus

- Orbiter - Lanciato il 20 Maggio 1978, il Pioneer Venus Orbiter si è inserito in un'orbita ellittica attorno a Venere il 4 Dicembre 1978. Essa era una navicella di forma cilindrica di 2,5 metri di diametro per 1,2 di altezza, con un peso di 517 kg, che trasportava ben 17 strumenti scientifici (per una massa totale di 45 kg) fra i quali: un fotopolarimetro, per misurare la distribuzione verticale delle nubi, un radar di superficie, per determinare la topografia e le caratteristiche di superficie, uno spettrometro, per determinare la composizione dell'atmosfera superiore, un magnetometro, per studiare il campo magnetico di Venere ed un rilevatore di campo elettrico, per studiare il vento solare e le sue interazioni. La missione è terminata nel Maggio 1992 quando l'orbiter è precipitato distruggendosi nell'atmosfera;
- MultiProbe - Lanciato l'8 Agosto 1978, il Pioneer Venus Multiprobe consisteva in una struttura portante per 4 capsule atmosferiche, delle quali quella più grande è stata rilasciata il 16 Novembre 1978 e le tre piccole il 20 Novembre. Tutte le capsule sono entrate nell'atmosfera di Venere il 9 Dicembre seguite subito dopo dalla sonda madre. Le tre piccole capsule consistevano in contenitori sferici circondati da un aeroshell, ma a differenza della capsula maggiore non avevano paracadute e gli aeroshells non erano separabili. Ognuna di loro aveva inoltre in dotazione sensori per la misurazione della temperatura e della pressione atmosferica. I segnali radio di tutte le quattro capsule, ognuna delle quali è stata destinata ad una zona diversa del pianeta, erano usati per misurare i venti, la turbolenza e la propagazione atmosferica. La sonda principale trasportava inoltre due strumenti per studiare la composizione atmosferica e non era dotata nè dello scudo termico, nè del paracadute, così che è rimasta operativa, compiendo misurazioni sulla parte superiore dell'atmosfera di Venere, fino ad una altezza di 110 km prima di bruciare per l'attrito con gli strati atmosferici. (foto NASA/NSSDC)
Vega
Vega 1 e Vega 2 sono due sonde uguali che sono state lanciate rispettivamente
il 15 ed il 21 Dicembre 1984. Esse, dopo avere rilasciato in prossimità
di Venere due landers nel Giugno 1985, sono state indirizzate verso la
cometa di Halley sfruttando l'attrazione gravitazionale derivante dal
flyby con il pianeta. L'incontro con la cometa è avvenuto rispettivamente
il 6 ed il 9 Marzo 1986 quando le due navicelle, che viaggiavano ad una
velocità di 77,7 km/sec, hanno raggiunto una distanza minima dal
nucleo cometario di 10000 km la prima e di 3000 km la seconda. Le caratteristiche
principali delle due sonde, che erano stabilizzate nei tre assi, erano:
dei grandi pannelli solari, un'antenna ad alto-guadagno, una piattaforma
automatica sulla quale erano montate due macchine fotografiche grandangolari
ed uno spettrometro. I due landers rilasciati in prossimità di
Venere con l'obiettivo di studiare l'atmosfera e la crosta superficiale
del pianeta, erano identici a quelli impiegati nelle missioni
da Venera 9 alla 14, e consistevano in sfere di 240 cm di diametro
che trasportavano strumenti per la misurazione della temperatura e della pressione
atmosferica, oltre a dei spettrometri a raggi X ed UV e ad uno strumento
per la misurazione della concentrazione di acqua. Nella loro dotazione anche
un pallone aerostatico di 3,4 metri di diametro, per una massa di 25 kg,
che è stato rilasciato subito dopo l'ingresso nell'atmosfera ad
un'altitudine di 54 km e che avrebbe effettuato misurazioni su temperatura,
pressione e velocità�dei venti. (foto NASA/NSSDC)
Phobos
Gli obiettivi delle missioni delle sonde Phobos 1 e 2, lanciate rispettivamente il
7 Luglio 1988 ed il 12 Luglio 1988 erano: studiare l'ambiente interplanetario,
compiere osservazioni sul Sole, studiare l'atmosfera e la superficie di
Marte e la composizione della superficie del satellite marziano Phobos.
Phobos 1 ha operato sino al 2 Settembre 1988 quando un guasto alle apparecchiature
di bordo provocò il mancato puntamento dei pannelli solari verso il Sole
causando così il deterioramento delle batterie. Phobos 2 ha operato invece
sino all'inserzione orbitale, raccogliendo dati sul Sole, sul mezzo interplanetario,
su Marte e su Phobos. Poco prima della fase finale della missione, durante
la quale la sonda si stava approssimando ad una distanza di 50 metri dalla
superficie di Phobos, per rilasciare due landers, i contatti radio
furono persi per un malfunzionamento del computer di bordo. La missione
fù dichiarata conclusa il 27 Marzo 1989. (foto NASA/NSSDC)
Mars Observer
Lanciata il 25 Settembre 1992, Mars Observer era una sonda progettata per lo studio
della geologia, della geofisica e della climatologia di Marte. La strumentazione
principale della sonda comprendeva: l'High Resolution Camera, il Thermal
Emission Spectrometer, il Laser Altimeter, il Magnetometer Electron Reflectometer,
il Pressure Modulator Infrared Radiometer, il Gamma Ray Spectrometer e
lo Radio Science Experiment. La missione si è conclusa nell'Agosto
del 1993 quando sono stati persi i contatti radio con la sonda prima del
suo inserimento in orbita marziana, così che la missione è
stata poi replicata con analoga strumentazione su altre due sonde: la
Mars Global Surveyor e la Mars Odyssey 2001. (foto NASA/JPL)
Mars Climate Orbiter
Lanciata l'11 Dicembre 1998, la Mars Climate Orbiter era una sonda designata per
effettuare studi sulla climatologia e sull'atmosfera di Marte. Fra la
strumentazione: il PMIRR (Pressure Modulator Infrared Radiometer) ed il
MARCI (Mars Color Imager). La missione si è conclusa all'arrivo
presso il pianeta rosso il 23 Settembre 1999, quando sono stati persi
i contatti radio, molto probabilmente perchè la sonda è
andata distrutta durante l'ingresso nell'atmosfera marziana. (foto NASA/JPL)
Mars Polar Lander
Mars Polar Lander è stata lanciata da Cape Canaveral il 3 Gennaio 1999.
Scopo della missione atterrare sulla superficie marziana, in prossimità�
della calotta polare Sud, e quindi effettuare studi e ricerche sulla climatologia
di Marte, compiere riprese ed immagini dell'ambiente circostante ed analizzare
il suolo marziano tramite le due capsule Deep Space 2. La strumentazione
principale comprendeva il MVACS (Mars Volatiles and Climate Surveyor),
il MARDI (Mars Descent Imager), il LIDAR (Light Detection and Ranging)
ed il Mars Microphone, mentre i due Deep Space 2 erano equipaggiati a
loro volta con il Sample Collection Water Detection Experiment, il Soil
Thermal Experiment, l'Atmospheric Descent Accelerometer e l'Impact Accelerometer.
La missione è terminata il 3 Dicembre 1999 quando sono stati persi
i contatti con la sonda. (foto NASA/JPL)
Genesis
Obiettivo primario della missione Genesis era la raccolta di elementi e particelle
di vento solare da riportare sulla Terra, tramite i quali si sarebbe poi investigato
sulla nascita e la formazione del sistema solare. Essa è stata lanciata
l'8 Agosto 2001 da Cape Canaveral in direzione del punto di Lagrange
L1, un punto situato fra la Terra ed il Sole dove la gravità dei
due corpi è bilanciata, che avrebbe raggiunto il 16 Novembre 2001.
Il 3 Dicembre 2001 la sonda ha iniziato a collezionare particelle di vento
solare per circa 30 mesi sino all'Aprile 2004, per poi invertire la rotta
verso la Terra rilasciando l'8 Settembre 2004 nell'atmosfera terrestre
la Sample Return Capsule. Un guasto al paracadute, che avrebbe dovuto
rallentarne la velocità di caduta, ha però impedito la riuscita
della missione, così che la capsula è precipitata distruggendosi
nel deserto dello Utah alla velocità di 311 km/h. La navicella,
poi direzionata verso il punto di Lagrange L1, ove permane in orbita,
pesava 636 kg, inclusi i 142 del propellente, era lunga 2,3 mt e larga 2,
ed era equipaggiata con pannelli solari e batterie per l'energia elettrica.
In dotazione anche la Sample Return Capsule, 1,5 mt di diametro per 1,31 di altezza,
per una massa totale di 225 kg, destinata a contenere quegli speciali raccoglitori
con i quali erano stati raccolti gli elementi del vento solare. (foto NASA/JPL)
Hayabusa
La sonda Hayabusa (MUSES-C) è stata progettata per la realizzazione di un progetto
ambizioso: quello di prelevare dei campioni di suolo dall'asteroide Itokawa e successivamente
portarli a Terra. Essa è stata lanciata il 9 Maggio 2003 dall'Uchinoura Space Center
in Giappone, quando è iniziato il suo viaggio verso la destinazione finale che avrebbe
raggiunto il 25 Novembre 2005. Nel Gennaio 2007 la sonda ha abbandonato l'asteroide e
tre mesi dopo ha iniziato il viaggio di ritorno verso la Terra che avrebbe raggiunto
il 13 Giugno 2010, quando, prima di bruciare per l'attrito atmosferico, ha rilasciato
la capsula contenente i campioni che è stata successivamente recuperata nel sud dell'Australia.
La missione ha avuto anche lo scopo di sperimentare nuove tecnologie nell'ambito
dell'esplorazione spaziale, la sonda ha infatti viaggiato grazie alla propulsione di un
nuovo motore ad ioni ed impiegando un sistema di navigazione autonomo, l'Autonomous Navigation System,
composto dall'Optical Navigation Camera e dal Light Detection and Ranging. Completano la
strumentazione scientifica il Telescope Wide-View Cameras and Light Detection and Ranging,
il Near Infrared Spectrometer ed il piccolo rover Minerva impiegato per il prelievo dei
campioni del suolo. (foto NASA/JPL)
Mars Express
Mars Express è una missione dell'ESA (Agenzia Spaziale Europea) che
consisteva in un orbiter, il Mars Express Orbiter, ed un lander, il Beagle 2,
che sono stati progettati per lo studio della geologia e della morfologia
del pianeta Marte, ma soprattutto per effettuare una mappatura ad alta
risoluzione della sua superficie ed un esame della composizione e della
circolazione della sua atmosfera. L'orbiter era una navicella del peso
di 1123 kg, compresi i 60 kg del lander ed i 457 kg di propellente al
momento del lancio, con dimensioni di 1,5x1,8x1,4 mt, che era equipaggiata
con pannelli solari, con batterie agli ioni di litio e con antenne ad
alto e basso guadagno con le quali avvenivano le comunicazioni da e verso
la Terra. Fra la strumentazione: l'HRSC (High Resolution Stereoscopic Camera),
tre spettrometri, un rilevatore di particelle, un radar ed un
altimetro per la scansione della superficie marziana. La missione è
iniziata il 2 Giugno 2003 quando Mars Express è stata lanciata
dal cosmodromo di Bajkonur in Kazakistan tramite un razzo Soyuz/Fregat
in direzione di Marte. L'arrivo, dopo 500 milioni di km percorsi, è
avvenuto il 19 Dicembre 2003 quando il lander Beagle 2 è stato
rilasciato in attesa di effettuare la discesa su Marte, mentre l'orbiter
si posizionava in un'orbita ellittica attorno al pianeta iniziando la
mappatura della sua superficie. Il 25 Dicembre, quando sarebbe dovuto
avvenire la discesa sulla superficie del pianeta da parte di Beagle 2,
nessun segnale è stato ricevuto dall'orbiter, così che il
lander, dopo tentativi durati per più di un mese è stato
praticamente dichiarato perso. (foto NASA/NSSDC)
Venus Express
Venus Express è una missione dell'ESA (Agenzia Spaziale Europea) finalizzata
all'osservazione di Venere, con particolare riguardo allo studio del campo magnetico,
della sua atmosfera ed all'interazione di questa con il vento solare. La sonda è
stata lanciata il 9 Novembre 2005 con un razzo Soyuz/Fregat dal cosmodromo di
Bajkonur in Kazakistan ed immediatamente inserita su di una traiettoria orbitale in
direzione di Venere che avrebbe raggiunto l'11 Aprile 2006, dopo 153 giorni di viaggio
ed aver coperto una distanza di circa 400 milioni di km. La missione è iniziata il
4 Giugno 2006 e proseguirà per la durata di circa due giorni siderali venusiani
(486 giorni terrestri). La sonda, che ha una massa di 1240 kg, compresi i 93 kg di
carico utile ed i 570 kg di propellente, ha la forma di un parallelepipedo dalle dimensioni
di 1,65x1,7x1,4 mt, mentre gli strumenti di navigazione comprendono due puntatori stellari,
due sensori solari, giroscopi ed accelerometri. L'alimentazione è fornita da due
pannelli solari di 11,4 mq e da batterie agli ioni di litio da 24 A/h. (foto NASA/NSSDC)
Phoenix Mars Lander
Il Phoenix Mars Lander, lanciato il 4 Agosto 2007 da Cape Canaveral con un razzo
Delta 2, è stato progettato principalmente per lo studio della climatologia,
della composizione e della dinamica atmosferica di Marte. Subito dopo il lancio
ha iniziato il suo viaggio in direzione del pianeta che avrebbe raggiunto 10 mesi
più tardi, il 25 Maggio 2008, dopo aver percorso 681 milioni di km. La sonda ha dunque
iniziato la sua discesa attraversando l'atmosfera marziana protetta da uno scudo termico
e tramite il dispiegamento di un paracadute, seguito dall'accensione di 8 piccoli retrorazzi,
ha potuto effettuare un atterraggio morbido sul suolo marziano nei pressi del polo Nord
del pianeta. In quel momento Marte era a 275000 mila km dalla Terra, e le comunicazioni
radio sono state mantenute con l'aiuto degli orbiter Mars Odyssey, Mars Reconnaissance Orbiter
e Mars Express già in orbita attorno al pianeta. Qualche minuto dopo la sonda ha iniziato la sua
attività dispiegando due pannelli solari e trasmettendo le prime immagini della superficie
attorno al sito di atterraggio, passando poi, nei giorni successivi, anche all'analisi di
campioni del suolo. La missione si è conclusa nel Novembre 2008. La sonda ha una forma ottagonale,
sulla quale sono innestati i pannelli solari, un braccio robotico per il prelievo di campioni
del suolo e la strumentazione scientifica: il MECA (Microscopy, Electrochemistry,
and Conductivity Analyzer), la RAC (Robotic Arm Camera), l'SSI
(Surface Stereo Imager), il TEGA (Thermal and Evolved Gas Analyzer), la MARDI
(Mars Descent Imager) e la MET (Meteorological Station). (foto NASA/NSSDC)