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Altre missioni interplanetarie

Mariner

foto NASA/NSSDC

Venera

Venera
  • Venera 4/5/6 (1967/1970) - sonde sovietiche progettate per rilasciare nell'atmosfera di Venere delle capsule che effettuarono la misurazione della temperatura e della pressione e l'analisi della composizione chimica degli strati atmosferici;
  • Venera 7 (Agosto 1970) - prima sonda a trasmettere dati dopo essere atterrata sulla superficie di un altro pianeta;
  • Venera 8 (Marzo 1972) - dopo essere atterrata sulla superficie venusiana ha continuato a trasmettere dati per 50 minuti, confermando i valori ricavati in passato della temperatura e della pressione;
  • Venera 9 (Giugno 1975) - prima sonda a trasmettere immagini della superficie di Venere;
  • Venera 10 (Giugno 1975) - dotata di capsule rilasciate dopo l'inserimento in orbita che hanno effettuato misurazioni sulla composizione chimica dell'atmosfera e sull'attività meteorologica di Venere;
  • Venera 13/14 (1981) - trasmissione di foto a colori della superficie del pianeta e rilevamenti sulla superficie e sull'atmosfera;
  • Venera 15/16 (1983) - mappatura radar della superficie. (foto NASA/NSSDC)

Mars

Mars
  • Mars 2 (Maggio 1971) - dopo l'inserimento in orbita marziana trasmette dati sino al 1972, mentre il proprio lander si distrugge impattando al suolo per un guasto ai retrorazzi;
  • Mars 3 (Maggio 1971) - prima navicella ad effettuare un atterraggio morbido su Marte, ma il lander dopo aver effettuato 20 secondi di riprese video interrompe le comunicazioni. L'orbiter trasmetterà dati sino al 1972 compiendo misurazioni sulla temperatura superficiale e sull'atmosfera del pianeta;
  • Mars 4 (Luglio 1973) - manca l'inserimento in orbita, ma riesce ugualmente ad inviare dati ed immagini;
  • Mars 5 (Luglio 1973) - rimane in orbita marziana per 9 giorni acquisendo dati ed immagini per le missioni future;
  • Mars 6 (Agosto 1973) - dopo l'inserimento in orbita invia dati sull'atmosfera. (foto NASA/NSSDC)

Pioneer Venus

Pioneer Venus
  • Orbiter - Lanciato il 20 Maggio 1978, il Pioneer Venus Orbiter si è inserito in un'orbita ellittica attorno a Venere il 4 Dicembre 1978. Essa era una navicella di forma cilindrica di 2,5 metri di diametro per 1,2 di altezza, con un peso di 517 kg, che trasportava ben 17 strumenti scientifici (per una massa totale di 45 kg) fra i quali: un fotopolarimetro, per misurare la distribuzione verticale delle nubi, un radar di superficie, per determinare la topografia e le caratteristiche di superficie, uno spettrometro, per determinare la composizione dell'atmosfera superiore, un magnetometro, per studiare il campo magnetico di Venere ed un rilevatore di campo elettrico, per studiare il vento solare e le sue interazioni. La missione è terminata nel Maggio 1992 quando l'orbiter è precipitato distruggendosi nell'atmosfera;
  • MultiProbe - Lanciato l'8 Agosto 1978, il Pioneer Venus Multiprobe consisteva in una struttura portante per 4 capsule atmosferiche, delle quali quella più grande è stata rilasciata il 16 Novembre 1978 e le tre piccole il 20 Novembre. Tutte le capsule sono entrate nell'atmosfera di Venere il 9 Dicembre seguite subito dopo dalla sonda madre. Le tre piccole capsule consistevano in contenitori sferici circondati da un aeroshell, ma a differenza della capsula maggiore non avevano paracadute e gli aeroshells non erano separabili. Ognuna di loro aveva inoltre in dotazione sensori per la misurazione della temperatura e della pressione atmosferica. I segnali radio di tutte le quattro capsule, ognuna delle quali è stata destinata ad una zona diversa del pianeta, erano usati per misurare i venti, la turbolenza e la propagazione atmosferica. La sonda principale trasportava inoltre due strumenti per studiare la composizione atmosferica e non era dotata nè dello scudo termico, nè del paracadute, così che è rimasta operativa, compiendo misurazioni sulla parte superiore dell'atmosfera di Venere, fino ad una altezza di 110 km prima di bruciare per l'attrito con gli strati atmosferici. (foto NASA/NSSDC)

Vega

Vega Vega 1 e Vega 2 sono due sonde uguali che sono state lanciate rispettivamente il 15 ed il 21 Dicembre 1984. Esse, dopo avere rilasciato in prossimità di Venere due landers nel Giugno 1985, sono state indirizzate verso la cometa di Halley sfruttando l'attrazione gravitazionale derivante dal flyby con il pianeta. L'incontro con la cometa è avvenuto rispettivamente il 6 ed il 9 Marzo 1986 quando le due navicelle, che viaggiavano ad una velocità di 77,7 km/sec, hanno raggiunto una distanza minima dal nucleo cometario di 10000 km la prima e di 3000 km la seconda. Le caratteristiche principali delle due sonde, che erano stabilizzate nei tre assi, erano: dei grandi pannelli solari, un'antenna ad alto-guadagno, una piattaforma automatica sulla quale erano montate due macchine fotografiche grandangolari ed uno spettrometro. I due landers rilasciati in prossimità di Venere con l'obiettivo di studiare l'atmosfera e la crosta superficiale del pianeta, erano identici a quelli impiegati nelle missioni da Venera 9 alla 14, e consistevano in sfere di 240 cm di diametro che trasportavano strumenti per la misurazione della temperatura e della pressione atmosferica, oltre a dei spettrometri a raggi X ed UV e ad uno strumento per la misurazione della concentrazione di acqua. Nella loro dotazione anche un pallone aerostatico di 3,4 metri di diametro, per una massa di 25 kg, che è stato rilasciato subito dopo l'ingresso nell'atmosfera ad un'altitudine di 54 km e che avrebbe effettuato misurazioni su temperatura, pressione e velocità�dei venti. (foto NASA/NSSDC)

Phobos

Phobos Gli obiettivi delle missioni delle sonde Phobos 1 e 2, lanciate rispettivamente il 7 Luglio 1988 ed il 12 Luglio 1988 erano: studiare l'ambiente interplanetario, compiere osservazioni sul Sole, studiare l'atmosfera e la superficie di Marte e la composizione della superficie del satellite marziano Phobos. Phobos 1 ha operato sino al 2 Settembre 1988 quando un guasto alle apparecchiature di bordo provocò il mancato puntamento dei pannelli solari verso il Sole causando così il deterioramento delle batterie. Phobos 2 ha operato invece sino all'inserzione orbitale, raccogliendo dati sul Sole, sul mezzo interplanetario, su Marte e su Phobos. Poco prima della fase finale della missione, durante la quale la sonda si stava approssimando ad una distanza di 50 metri dalla superficie di Phobos, per rilasciare due landers, i contatti radio furono persi per un malfunzionamento del computer di bordo. La missione fù dichiarata conclusa il 27 Marzo 1989. (foto NASA/NSSDC)

Mars Observer

Mars Observer Lanciata il 25 Settembre 1992, Mars Observer era una sonda progettata per lo studio della geologia, della geofisica e della climatologia di Marte. La strumentazione principale della sonda comprendeva: l'High Resolution Camera, il Thermal Emission Spectrometer, il Laser Altimeter, il Magnetometer Electron Reflectometer, il Pressure Modulator Infrared Radiometer, il Gamma Ray Spectrometer e lo Radio Science Experiment. La missione si è conclusa nell'Agosto del 1993 quando sono stati persi i contatti radio con la sonda prima del suo inserimento in orbita marziana, così che la missione è stata poi replicata con analoga strumentazione su altre due sonde: la Mars Global Surveyor e la Mars Odyssey 2001. (foto NASA/JPL)

Mars Climate Orbiter

Mars Climate Orbiter Lanciata l'11 Dicembre 1998, la Mars Climate Orbiter era una sonda designata per effettuare studi sulla climatologia e sull'atmosfera di Marte. Fra la strumentazione: il PMIRR (Pressure Modulator Infrared Radiometer) ed il MARCI (Mars Color Imager). La missione si è conclusa all'arrivo presso il pianeta rosso il 23 Settembre 1999, quando sono stati persi i contatti radio, molto probabilmente perchè la sonda è andata distrutta durante l'ingresso nell'atmosfera marziana. (foto NASA/JPL)

Mars Polar Lander

Mars Polar Lander Mars Polar Lander è stata lanciata da Cape Canaveral il 3 Gennaio 1999. Scopo della missione atterrare sulla superficie marziana, in prossimità� della calotta polare Sud, e quindi effettuare studi e ricerche sulla climatologia di Marte, compiere riprese ed immagini dell'ambiente circostante ed analizzare il suolo marziano tramite le due capsule Deep Space 2. La strumentazione principale comprendeva il MVACS (Mars Volatiles and Climate Surveyor), il MARDI (Mars Descent Imager), il LIDAR (Light Detection and Ranging) ed il Mars Microphone, mentre i due Deep Space 2 erano equipaggiati a loro volta con il Sample Collection Water Detection Experiment, il Soil Thermal Experiment, l'Atmospheric Descent Accelerometer e l'Impact Accelerometer. La missione è terminata il 3 Dicembre 1999 quando sono stati persi i contatti con la sonda. (foto NASA/JPL)

Genesis

Genesis Obiettivo primario della missione Genesis era la raccolta di elementi e particelle di vento solare da riportare sulla Terra, tramite i quali si sarebbe poi investigato sulla nascita e la formazione del sistema solare. Essa è stata lanciata l'8 Agosto 2001 da Cape Canaveral in direzione del punto di Lagrange L1, un punto situato fra la Terra ed il Sole dove la gravità dei due corpi è bilanciata, che avrebbe raggiunto il 16 Novembre 2001. Il 3 Dicembre 2001 la sonda ha iniziato a collezionare particelle di vento solare per circa 30 mesi sino all'Aprile 2004, per poi invertire la rotta verso la Terra rilasciando l'8 Settembre 2004 nell'atmosfera terrestre la Sample Return Capsule. Un guasto al paracadute, che avrebbe dovuto rallentarne la velocità di caduta, ha però impedito la riuscita della missione, così che la capsula è precipitata distruggendosi nel deserto dello Utah alla velocità di 311 km/h. La navicella, poi direzionata verso il punto di Lagrange L1, ove permane in orbita, pesava 636 kg, inclusi i 142 del propellente, era lunga 2,3 mt e larga 2, ed era equipaggiata con pannelli solari e batterie per l'energia elettrica. In dotazione anche la Sample Return Capsule, 1,5 mt di diametro per 1,31 di altezza, per una massa totale di 225 kg, destinata a contenere quegli speciali raccoglitori con i quali erano stati raccolti gli elementi del vento solare. (foto NASA/JPL)

Hayabusa

Hayabusa La sonda Hayabusa (MUSES-C) è stata progettata per la realizzazione di un progetto ambizioso: quello di prelevare dei campioni di suolo dall'asteroide Itokawa e successivamente portarli a Terra. Essa è stata lanciata il 9 Maggio 2003 dall'Uchinoura Space Center in Giappone, quando è iniziato il suo viaggio verso la destinazione finale che avrebbe raggiunto il 25 Novembre 2005. Nel Gennaio 2007 la sonda ha abbandonato l'asteroide e tre mesi dopo ha iniziato il viaggio di ritorno verso la Terra che avrebbe raggiunto il 13 Giugno 2010, quando, prima di bruciare per l'attrito atmosferico, ha rilasciato la capsula contenente i campioni che è stata successivamente recuperata nel sud dell'Australia. La missione ha avuto anche lo scopo di sperimentare nuove tecnologie nell'ambito dell'esplorazione spaziale, la sonda ha infatti viaggiato grazie alla propulsione di un nuovo motore ad ioni ed impiegando un sistema di navigazione autonomo, l'Autonomous Navigation System, composto dall'Optical Navigation Camera e dal Light Detection and Ranging. Completano la strumentazione scientifica il Telescope Wide-View Cameras and Light Detection and Ranging, il Near Infrared Spectrometer ed il piccolo rover Minerva impiegato per il prelievo dei campioni del suolo. (foto NASA/JPL)

Mars Express

Mars Express Mars Express è una missione dell'ESA (Agenzia Spaziale Europea) che consisteva in un orbiter, il Mars Express Orbiter, ed un lander, il Beagle 2, che sono stati progettati per lo studio della geologia e della morfologia del pianeta Marte, ma soprattutto per effettuare una mappatura ad alta risoluzione della sua superficie ed un esame della composizione e della circolazione della sua atmosfera. L'orbiter era una navicella del peso di 1123 kg, compresi i 60 kg del lander ed i 457 kg di propellente al momento del lancio, con dimensioni di 1,5x1,8x1,4 mt, che era equipaggiata con pannelli solari, con batterie agli ioni di litio e con antenne ad alto e basso guadagno con le quali avvenivano le comunicazioni da e verso la Terra. Fra la strumentazione: l'HRSC (High Resolution Stereoscopic Camera), tre spettrometri, un rilevatore di particelle, un radar ed un altimetro per la scansione della superficie marziana. La missione è iniziata il 2 Giugno 2003 quando Mars Express è stata lanciata dal cosmodromo di Bajkonur in Kazakistan tramite un razzo Soyuz/Fregat in direzione di Marte. L'arrivo, dopo 500 milioni di km percorsi, è avvenuto il 19 Dicembre 2003 quando il lander Beagle 2 è stato rilasciato in attesa di effettuare la discesa su Marte, mentre l'orbiter si posizionava in un'orbita ellittica attorno al pianeta iniziando la mappatura della sua superficie. Il 25 Dicembre, quando sarebbe dovuto avvenire la discesa sulla superficie del pianeta da parte di Beagle 2, nessun segnale è stato ricevuto dall'orbiter, così che il lander, dopo tentativi durati per più di un mese è stato praticamente dichiarato perso. (foto NASA/NSSDC)

Venus Express

Venus Express Venus Express è una missione dell'ESA (Agenzia Spaziale Europea) finalizzata all'osservazione di Venere, con particolare riguardo allo studio del campo magnetico, della sua atmosfera ed all'interazione di questa con il vento solare. La sonda è stata lanciata il 9 Novembre 2005 con un razzo Soyuz/Fregat dal cosmodromo di Bajkonur in Kazakistan ed immediatamente inserita su di una traiettoria orbitale in direzione di Venere che avrebbe raggiunto l'11 Aprile 2006, dopo 153 giorni di viaggio ed aver coperto una distanza di circa 400 milioni di km. La missione è iniziata il 4 Giugno 2006 e proseguirà per la durata di circa due giorni siderali venusiani (486 giorni terrestri). La sonda, che ha una massa di 1240 kg, compresi i 93 kg di carico utile ed i 570 kg di propellente, ha la forma di un parallelepipedo dalle dimensioni di 1,65x1,7x1,4 mt, mentre gli strumenti di navigazione comprendono due puntatori stellari, due sensori solari, giroscopi ed accelerometri. L'alimentazione è fornita da due pannelli solari di 11,4 mq e da batterie agli ioni di litio da 24 A/h. (foto NASA/NSSDC)

Phoenix Mars Lander

Phoenix Mars Lander Il Phoenix Mars Lander, lanciato il 4 Agosto 2007 da Cape Canaveral con un razzo Delta 2, è stato progettato principalmente per lo studio della climatologia, della composizione e della dinamica atmosferica di Marte. Subito dopo il lancio ha iniziato il suo viaggio in direzione del pianeta che avrebbe raggiunto 10 mesi più tardi, il 25 Maggio 2008, dopo aver percorso 681 milioni di km. La sonda ha dunque iniziato la sua discesa attraversando l'atmosfera marziana protetta da uno scudo termico e tramite il dispiegamento di un paracadute, seguito dall'accensione di 8 piccoli retrorazzi, ha potuto effettuare un atterraggio morbido sul suolo marziano nei pressi del polo Nord del pianeta. In quel momento Marte era a 275000 mila km dalla Terra, e le comunicazioni radio sono state mantenute con l'aiuto degli orbiter Mars Odyssey, Mars Reconnaissance Orbiter e Mars Express già in orbita attorno al pianeta. Qualche minuto dopo la sonda ha iniziato la sua attività dispiegando due pannelli solari e trasmettendo le prime immagini della superficie attorno al sito di atterraggio, passando poi, nei giorni successivi, anche all'analisi di campioni del suolo. La missione si è conclusa nel Novembre 2008. La sonda ha una forma ottagonale, sulla quale sono innestati i pannelli solari, un braccio robotico per il prelievo di campioni del suolo e la strumentazione scientifica: il MECA (Microscopy, Electrochemistry, and Conductivity Analyzer), la RAC (Robotic Arm Camera), l'SSI (Surface Stereo Imager), il TEGA (Thermal and Evolved Gas Analyzer), la MARDI (Mars Descent Imager) e la MET (Meteorological Station). (foto NASA/NSSDC)

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