Mars Pathfinder
La missione del Mars Pathfinder, che ha preso il via il 4 Dicembre 1996, aveva come obiettivo primario la ricognizione della superficie marziana, oltre al collaudo dei sistemi di comunicazione fra Marte e la Terra e della manovrabilità a distanza di veicoli semoventi. Fra gli scopi scientifici vi erano invece l'analisi dell'atmosfera e lo studio delle proprietà fisiche e chimiche del suolo del pianeta rosso.
Esso era composto da due parti principali:
- il lander - equipaggiato con un computer di bordo, 3 antenne a basso guadagno, una stazione meteorologica e con dei pannelli solari che unitamente a delle batterie fornivano l'energia elettrica;
- il rover "Sojourner" - un piccolo veicolo a 6 ruote, telecomandato dai tecnici della NASA e dotato di un computer alimentato con celle solari e batterie, che ha provveduto alla raccolta di dati ed alla ripresa di immagini che poi sono state trasmesse a Terra tramite il lander.
Giunto a destinazione il 4 Luglio 1997, Mars Pathfinder si è immerso direttamente nell'atmosfera marziana alla velocità di 7300 m/sec, effettuando all'istante le prime analisi degli strati atmosferici, mentre la velocità di caduta veniva ridotta tramite l'apertura di un paracadute del diametro di 12,5 metri. Per attutire l'urto con la superficie si è inoltre adottato un sistema di protezione composto da 4 airbag, gonfiatisi in appena 0,3 secondi all'altezza di 1,6 km formando una palla protettiva del diametro di 5,2 metri, a cui è seguito, 4 secondi più tardi, l'intervento di 3 retro-razzi che hanno ulteriormente rallentato la caduta a 18 m/sec.
Dopo l'urto con la superficie la sonda, protetta dagli speciali airbag, è rimbalzata per 15 volte rotolando ad una distanza di circa 1 km dal luogo dell'impatto iniziale, l'Ares Vallis. Ottantasette minuti più tardi essa si apriva dispiegando i 3 pannelli solari, iniziando quindi a trasmettere dati ed immagini del paesaggio circostante e distendendo le rampe dalle quali sarebbe disceso sei ore dopo il rover.
Iniziata l'esplorazione del suolo marziano Sojourner è incappato in un banale incidente andando a sbattere contro un masso che i tecnici della NASA hanno poi soprannominato "Yoghi". Il problema, per fortuna senza conseguenze, ha fatto comunque rilevare la difficoltà della guida a distanza di un tale veicolo, considerando che le istruzioni impartite impiegavano circa 10 minuti per giungere a destinazione. La missione è continuata sino al 27 Settembre 1997, quando per cause ancora sconosciute si sono perse le tracce delle due sonde.