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Viking 1 - 2

La prima vera esplorazione di Marte è stata compiuta dalle due sonde gemelle Viking 1 e 2, che sono state lanciate rispettivamente il 20 Agosto ed il 9 Settembre 1975 dal Centro Spaziale Kennedy. Ambedue composte da un orbiter e da un lander, esse hanno effettuato l'inserimento in orbita rispettivamente il 19 Giugno 1976 ed il 7 Agosto successivo, dopo aver viaggiato per circa 350 milioni di km.

Viking 1 - 2

foto NASA/NSSDC

Il peso alla partenza era di 3530 kg, di cui 2330 dell'orbiter e 1200 del lander, per una lunghezza totale di 5,08 metri ed un diametro di 3,7 metri, mentre i 4 pannelli solari, capaci di sviluppare una potenza elettrica di 620 W, raggiungevano una dimensione di quasi 10 metri. L'alimentazione era fornita anche da un RTG (generatore a radioisotopi) della potenza di 70 W, ed erano inoltre presenti dei sensori stellari puntati sul Sole e sulla stella Canopo che coadiuvavano il computer di bordo durante il viaggio interplanetario delle sonde.

Una volta effettuato l'inserimento in orbita, oltre 300 giorni dopo la partenza, l'orbiter ha iniziato la trasmissione di immagini della superficie, contribuendo all'individuazione della zona di atterraggio del lander, che si è staccato da esso circa un mese dopo l'arrivo, e sfruttando la propulsione di piccoli razzi si è immesso nell'atmosfera alla velocità di 4 km/sec.

Il lander del Viking

foto NASA/NSSDC

Durante l'attraversamento dell'atmosfera, mentre il lander era guidato dal computer di bordo e protetto da uno scudo termico, iniziarono le operazioni di analisi degli strati atmosferici, che durarono sino ad un'altezza di 6 km dal suolo marziano, quando entrò in gioco un paracadute. Questo, insieme a dei retro-razzi accesi ad 1,5 km di altezza, frenarono quindi la discesa della sonda sino al momento dell'atterraggio, avvenuto in Chryse Planitia il 20 Luglio 1976 (Viking 1) ed in Utopia Planitia il 3 Settembre 1976 (Viking 2), dopo il quale iniziarono quasi istantaneamente le trasmissioni delle prime immagini del suolo marziano.

Suolo marziano ripreso dal Viking

Credit: Edward A. Guinness Washington University in St. Louis and NASA/NSSDC

Fra gli scopi della missione:

La strumentazione prevedeva invece: 2 telecamere, uno spettrometro, alcuni rivelatori di gas e raggi X, un sismometro, altri sensori vari ed un braccio estensibile di 2,9 metri.

I risultati della missione, durata sino ai primi anni '80, ci hanno offerto un'immagine desolata del pianeta Marte, come quella di un mondo assolutamente privo di vita e pieno di canyon, vulcani, colate di lava ed immensi crateri.

Missioni interplanetarie