Mercurio
Mercurio è un pianeta poco più grande della Luna, ma dalla densità molto superiore ad essa, quasi pari a quella della Terra. Esso è privo di satelliti e di atmosfera, ed ha una superficie simile a quella lunare, piena di crateri, segno di un bombardamento meteoritico del passato, e frastagliata da fratture che sono il risultato di una intensa e remota attività sismica e vulcanica.
La temperatura alla superficie è proibitiva, oltre che per la piccola distanza dal Sole, anche per il fatto che questo pianeta girando molto lentamente su sè stesso, sottopone a forte riscaldamento l'area illuminata dalla luce solare che raggiunge valori di circa 400° C. Viceversa nell'emisfero non illuminato, non essendoci un'atmosfera a regolare la temperatura, questa stessa discende a valori molto bassi sotto lo zero.
Essendo il pianeta più vicino al Sole, Mercurio lo si è riusciti a studiare solo grazie alla sonda spaziale Mariner 10, che fra il 1974 ed il 1975, ne ha fotografato dettagliatamente la superficie. Infatti, data la sua vicinanza alla stella, dalla Terra è visibile solo all'alba od al tramonto, molto basso sull'orizzonte, e mai oltre qualche ora dopo il tramonto o prima del sorgere del Sole, visto che si discosta da questo di un angolo massimo di 28°.
Tutto questo provoca un rapido moto celeste di questo pianeta, che passa velocemente dall'elongazione occidentale a quella orientale in appena 2 mesi. A causa di tutto ciò infatti, nell'antichità si credeva che al suo posto ci fossero due stelle che puntualmente precedevano o seguivano il Sole e che furono chiamate Ermes (stella del mattino) ed Apollo (stella della sera).
Come abbiamo detto Mercurio ruota molto lentamente, impiega infatti quasi 59 giorni terrestri a compiere un giro completo attorno al proprio asse, ossia quasi 2/3 del suo periodo di rivoluzione attorno al Sole. Tutto ciò implica che ogni due anni mercuriani esso avrà effettuato appena tre rotazioni complete su sè stesso.
Un'altra sua caratteristica è quella di mostrare le fasi al pari della Luna, passando da una fase nulla, quando si trova in congiunzione inferiore, ad una piena, quando raggiunge quella superiore. Tuttavia queste rimangono invisibili a causa della vicinanza con l'astro maggiore, mentre rimangono osservabili le fasi parziali.